Sono partiti gli ordini per la Fiat 500L Trekking.
La nuova vettura propone un look dalla marcata caratterizzazione all-road abbinato a un assetto rialzato, oltre a una trazione anteriore intelligente con tecnologia Traction+ che, insieme con gli pneumatici M+S di serie, incrementa la motricità del veicolo su terreni a scarsa aderenza.
La 500L Trekking è disponibile con due motori benzina (1.4 16v da 95CV e 0.9 TwinAir Turbo da 105 CV) e altrettanti turbodiesel (1.6 Multijet II da 105CV e 1.3 Multijet II da 85CV).
Il listino prezzi parte dai 19.650 euro per la 1.4 95 CV benzina e raggiunge i 22.950 euro per la 1.6 Multijet 105 CV. Qualunque sia la motorizzazione scelta, la nuova Trekking assicura un ricco equipaggiamento di serie infatti, rispetto alla 500L Pop Star la nuova versione aggiunge importanti contenuti di serie come il climatizzatore automatico, gli alzacristalli elettrici posteriori, i fendinebbia, il sistema Traction+, la radio CD/MP3 Uconnect Touchscreen, i fari automatici e il sensore pioggia.
Commercializzata in tutta Europa, la nuova Trekking contribuirà a consolidare le ottime performance del modello Fiat 500L, in Italia ha raggiunto le 2.500 immatricolazioni circa in aprile e una quota di mercato pari al 34,4 per cento. Con oltre 23 mila registrazioni nel quadrimestre in Europa, 500L si pone al secondo posto nella classifica europea delle monovolume compatte, detenendo una quota di mercato del 15,9 per cento.
Tutte queste richieste hanno fatto aumentare il carico di lavoro nella fabbrica serba della casa del Lingotto.
In Serbia gli operai FIAT prendono uno stipendio mensile di circa € 300,00 aumentato di € 100 in questo periodo di intenso lavoro, ma i ritmi più stressanti, uniti ad una bassa retribuzione, hanno scatenato l’ira di alcuni addetti alla catena di montaggio che sono arrivati a danneggiare varie vetture incidendo sulla carrozzeria frasi come: “Via gli italiani dalla Serbia” etc. etc.
Per questo quando compriamo una FIAT dobbiamo sempre ricordare due cose: non stiamo acquistando un prodotto “made in Italy” e dietro l’odore di nuovo emanato dalla nostra bella automobile c’è il lavoro di molti operai sfruttati.
